Lazio, per Mauri un addio amaro Il mancato rinnovo del capitano laziale desta perplessità, se non altro per il fatto che il presidente Lotito gli aveva garantino il rinnovo. Poi il progetto di Bielsa non lo ha compreso, ma nella massima serie non mancano squadre interessate a lui a parametro zero
ROMA - Dopo Klose, Mauri. Sembra quasi che la Lazio non riesca a concludere un rapporto senza quale scoria o sassolino di troppo da togliere dalle scarpe del giocatore di turno. Così, se per il centravanti tedesco esistono pubblicamente due diverse versioni riguardo la proposta di rinnovo (mai arrivata per Miro, provata almeno due volte per il ds Tare), qualcosa di simile sta accadendo con l'ex capitano Stefano Mauri.
MAURI, UN ADDIO NEL SILENZIO - Il 30 giugno è concluso ufficialmente il contratto del centrocampista 36enne, al termine di una stagione tutt'altro che esaltante, conclusa con appena 731 minuti giocati e un solo gol segnato. Non è scandaloso, insomma, il fatto che la Lazio abbia deciso di non rinnovare il rapporto con l'ex capitano. A destare qualche perplessità, però, sono le modalità con le quali si è arrivati a questo epilogo. Dall'entourage di Stefano Mauri filtra infatti un particolare che cambia la prospettiva di questa situazione: al termine del campionato, infatti, il presidente Lotito avrebbe stretto la mano al numero 6 della Lazio, garantendogli un prolungamento di un altro anno, addirittura con opzione per quello successivo. Un futuro da calciatore in maglia biancoceleste fino a 38 anni e poi il passaggio naturale al ruolo di dirigente, probabilmente direttore tecnico. Uno scenario che però (almeno per il momento) non ha avuto seguito.
FUTURO DA CALCIATORE ALTROVE - Il giocatore non ha contatti con il club da oltre un mese, probabilmente perché rientrato pure lui (così come Gentiletti e Bisevac) nei tagli alla rosa decisi da Marcelo Bielsa. Legittimo anche questo, ma dopo 303 presenze con la casacca della Lazio (ottavo nella classifica dei più presenti nella storia del club, subito dietro il settimo Ledesma, altro ex senatore andato via nel silenzio), Mauri avrebbe preferito una comunicazione più diretta. Difficile
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